SpaceX è impegnata su diversi fronti, come abbiamo avuto modo di scrivere in passato. Da un lato sta proseguendo lo sviluppo del nuovo razzo spaziale Starship (il cui prossimo lancio, IFT-5, è atteso per l’inizio di settembre), dall’altro sta programmando e lanciando diverse missioni umane compresa Polaris Dawn e Fram2 e non possono mancare i lanci spaziali per mettere in orbita nuovi satelliti. Negli scorsi giorni è stata lanciata la missione Transporter 11 che ha portato in orbita contemporaneamente 116 satelliti.
Come per le altre missioni Transporter, anche in questo caso lo scopo era quello di dare ad agenzie, istituti di ricerca e scolastici e società private un vettore (condiviso) per ridurre i costi di lancio. Questo genere di missioni è importante per SpaceX, e non solo, anche se rappresentano un fattore di concorrenza “spietato” per altre società che utilizzano vettori più piccoli e meno capaci.
Per Transporter 11 la società ha lanciato un razzo spaziale Falcon 9 dal Space Launch Complex 4E (SLC-4E) della Vandenberg Space Force Base in California. Questo primo stadio, codice B1075-12, era già stato impiegato per undici missioni in precedenza, portando in orbita SDA-0A, SARah-2 e nove missioni Starlink. Il decollo è avvenuto alle 20:56 del 16 agosto con il primo stadio che è atterrato con successo alla Landing Zone 4 (LZ-4).
Il secondo stadio ha rilasciato il carico utile in due operazioni distinte in orbita eliosincrona (SSO) a 505 x 515 km e a 590 x 595 km. Erano presenti Cubesat di varie dimensioni e anche un veicolo di trasferimento orbitale (OTV) ION dell’italiana D-Orbit, chiamato Magnificent Monica, per permettere ad altri satelliti di raggiungere orbite differenti. Le società coinvolte sono diverse come ISISpace, Exolaunch, SEOPS e Maverick Space Systems.
Anche l’ESA aveva un proprio satellite a bordo del razzo di SpaceX. Si tratta del satellite Arctic Weather Satellite, un prototipo con massa di 120 kg sviluppato in Svezia, che potrebbe fornire la base per una futura costellazione per la rilevazione di diversi parametri ambientali. La NASA aveva due Cubesat a bordo, PTD-R e PTD-4, ma anche lo United Kingdom Space Command aveva una sua unità a bordo. SpaceX ha annunciato che grazie alle missioni Transporter ha portato in orbita oltre mille piccoli satelliti di oltre 130 clienti.