Come abbiamo scritto, SpaceX ha rilasciato alcune nuove informazioni sul settimo lancio del grande razzo spaziale Starship, avvenuto a metà gennaio. Ora la società statunitense si sta preparando per l’ottavo lancio che potrebbe avvenire nella nottata tra venerdì e sabato. Secondo quanto riportato, la finestra di lancio si aprirà alle 0:30 di sabato (ora italiana) ma, nel momento in cui scriviamo, non è ancora stata rilasciata la licenza di lancio modificata da parte dell’FAA (Federal Aviation Administration).
SpaceX ha iniziato a rilasciare le informazioni riguardanti questo lancio (Flight 8). Come sappiamo il primo stadio Super Heavy Booster 15 ha eseguito uno static fire nella prima metà del mese in corso mentre Ship 34, il secondo stadio, ha visto uno static fire di lunga durata per cercare di replicare le condizioni estreme che si sono verificate durante il settimo lancio e che hanno portato alla perdita dello stadio superiore.
Come scritto dalla società “l’accensione dei propulsori per 60 secondi è stata utilizzata per testare più livelli di spinta dei motori e tre configurazioni hardware separate nelle linee di alimentazione del motore Raptor ottimizzato per il vutoo per ricreare e affrontare la risposta armonica osservata durante Flight 7. I risultati dello static fire hanno dato informazioni utili sulle modifiche hardware alle linee di alimentazione del propellente che arrivano ai motori ottimizzati per il vuoto, le regolazioni delle temperature del propellente e un nuovo obiettivo di spinta operativa che verrà utilizzato nel prossimo test di volo”.
L’ottavo volo di SpaceX Starship: le informazioni
Stando a quanto scritto dalla società nella pagina di presentazione dell’ottavo volo di Starship, la missione sarà simile a quanto visto con il settimo volo così da capire se i cambiamenti apportati siano sufficienti a portare a termine le operazioni come programmato. Il grande razzo spaziale riutilizzabile sarà lanciato dal Pad A di Starbase (in Texas) e prevederà il tentativo di recupero di Super Heavy Booster 15 grazie alla Mechazilla del Pad A, dopo poco meno di 7 minuti dal decollo. Il primo stadio ha un’avionica in grado di gestire più informazioni ed effettuare più calcoli, migliore gestione dell’energia, compresa la sua distribuzione ai vari sotto settori e batterie differenti.
Ship 34 invece dovrà raggiungere l’Oceano Indiano, al largo delle coste dell’Australia, dove effettuerà un ammaraggio morbido in vista dei futuri tentativi di recupero dal Pad B di Starbase (che è in fase finale di assemblaggio e test). Tra gli altri obiettivi dell’ottavo volo di Starship ci sarà il tentativo di rilascio di un carico utile attraverso i quattro mockup dei satelliti Starlink di terza generazione presenti nel vano di carico dello stadio superiore.
Questa operazione non è stata conclusa in precedenza in quanto Ship 33 è andata distrutta prima di questa fase. I simulatori dei satelliti saranno in una traiettoria suborbitale rientrando quasi subito nella parte più densa nell’atmosfera, distruggendosi.
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Ship 34 avrà una struttura simile a Ship 33, con i nuovi flap che sono di ridotte dimensioni rispetto alla prima generazione e spostati leggermente così da ridurre l’interazione con il plasma che si genera durante il rientro atmosferico e che aveva condizionato i precedenti lanci. Grazie alle maggiori dimensioni (gli stadi superiori di seconda generazione toccano i 52 metri d’altezza anziché i 50 metri della prima generazione) sarà possibile avere il 25% in più di propellente così da consentire in futuro missioni di lunga durata.
L’avionica è stata poi rivista con migliori prestazioni di analisi e la ridondanza utile per sopperire a problemi che potrebbero avvenire durante il lancio. Questa riprogettazione consentirà anche di eseguire operazioni come il trasferimento di propellente e il rientro al sito di lancio (RTLS o return to launch site) che saranno degli obiettivi ai quali potremo assistere nel corso dei mesi e fondamentali per il futuro di Starship. Ci sarà inoltre l’accensione di uno dei propulsori mentre lo stadio superiore si troverà nella fase di coasting nello Spazio.
Ancora una volta SpaceX ha rimosso alcune delle piastrelle isolanti dallo scudo termico per testare i limiti dello stadio superiore durante le operazioni di rientro. Lo scudo termico è uno degli elementi chiave ma anche uno degli elementi più “delicati” del sistema e che ha visto diverse riprogettazioni e modifiche. Un elemento di questo tipo ha condizionato la vita operativa dello Space Shuttle e per questo la società statunitense ha previsto un cambiamento d’approccio nel suo sviluppo per ridurre costi e operazioni di manutenzione.
Sono state anche aggiunte piastrelle di diversi materiali, compresa una con raffreddamento attivo, per cercare nuove opzioni per la realizzazione dei futuri scudi termici. Alcune piastrelle hanno poi bordi levigati per migliorare la gestione del calore generato dal plasma al rientro. Ship 34 sarà dotata di sensori che verranno impiegati in futuro, su altre unità, per cercare il recupero attraverso Mechazilla, in maniera simile a quanto visto con Super Heavy in precedenza (attualmente sono avvenuti due recuperi del primo stadio). Le operazioni dovrebbero durare poco più di un’ora dal momento del decollo all’ammaraggio di Ship 34, ma ovviamente tutto sarà condizionato dalle prestazioni di quest’ultima.