Come scritto in passato, sulla Luna si avvicenderanno nel corso dei prossimi anni molte missioni robotiche e con equipaggio umano grazie al programma Artemis (voluto dalla NASA e con collaborazione internazionale) ma anche grazie alle operazioni di altre agenzie spaziali come quella cinese.
La Casa Bianca ha chiesto formalmente alla NASA di sviluppare un “fuso orario lunare” chiamato Coordinated Lunar Time o LTC che servirà a gestire in maniera più efficace le operazioni sul satellite naturale. Questo si baserà sull’UTC (Coordinated Universal Time) utilizzato ampiamente nelle operazioni spaziali in quanto non tiene conto di variazioni dovuti ai fusi nazionali di singole nazioni o fusi orari e non ha cambiamenti legati per esempio al passaggio da solare a legale e viceversa.
In particolare si tratterebbe della precisione più bassa dell’UTC rispetto al Coordinated Lunar Time che potrebbe essere impiegato in ambito delle missioni sulla Luna ma anche su Marte e oltre. Nelle operazioni di precisione che potrebbero avvenire in quegli ambienti, gli effetti relativistici (per quanto piccoli) avrebbero un impatto potenzialmente grande.
Luna: la NASA penserà al Coordinated Lunar Time
Nel documento ufficiale della Casa Bianca si può leggere come un osservatore sulla Luna “vedrebbe” un orologio perdere circa 58,7 microsecondi ogni giorno terrestre (con variazioni periodiche) pari a circa un secondo ogni 50 anni. Un valore quasi irrilevante per operazioni comuni, ma che potrebbero avere un ruolo importante quando la precisione è essenziale.
Il Coordinated Lunar Time (LTC) potrebbe essere adottato dalla NASA e da tutti i partner nazionali e internazionali così da avere il medesimo sistema di misurazione dello scorrere del tempo. Per permettere di avere la corretta precisione ci potrebbe essere una rete di orologi atomici sul satellite naturale, un po’ come avviene attualmente sulla Terra.
Sviluppare sistemi di questo tipo permetterà anche di creare un sistema di posizionamento globale simile al GPS terrestre che aiuterà gli astronauti (e rover) ad avere una corretta localizzazione sulla superficie della Luna. Il nostro satellite naturale sarà una nuova frontiera per l’esplorazione umana dopo le missioni Apollo. Con l’arrivo delle società private e le missioni di diverse agenzie spaziali ci sarà bisogno di nuovi strumenti per avere operazioni sicure per lunghi periodi di tempo.