Fabbrica Dongfeng in Italia, i cinesi chiedono al governo italiano cose impossibili?

Sono diversi mesi che si parla di un possibile approdo della cinese Dongfeng in Italia. Il governo di Giorgia Meloni, insoddisfatto del livello produttivo di Stellantis nel nostro Paese, sta cercando di attirare nuove aziende, ed ha puntato in primis quelle cinesi.

Lo scorso aprile il ministro Adolfo Urso si diceva addirittura sicuro che Dongfeng avrebbe prodotto le sue auto (elettriche) in Italia, ma da allora poche cose sono cambiate. Ci ha pensato il Corriere della Sera a pubblicare una ricostruzione delle ultime novità, e si scopre che la trattativa sarebbe arenata per via di alcune richieste di Dongfeng all’esecutivo italiano.

Dongfeng

Scopriamo che quando il ministro del Commercio cinese Wang Wentao ha fatto visita all’Italia (prima di spostarsi a Bruxelles per discutere con la Commissione Europea), ha presentato richieste formali del governo cinese, che controlla Dongfeng.

Il marchio cinese vorrebbe che l’Italia diventasse baluardo dell’opposizione ai dazi sulle auto elettriche cinesi importate, cosa che in effetti il governo ha già deciso di non fare, sostenendo invece la posizione “punitiva” dell’Europa. Ma non solo, dalla Cina arriverebbe la richiesta di un ruolo per Huawei nelle telecomunicazioni italiane (forse per compensare i problemi avuti negli Stati Uniti) oltre a una cooperazione sul tema dell’intelligenza artificiale.

Tutti argomenti spinosi, e su cui sembra che un accordo sia effettivamente lontano, motivo per cui la pista Dongfeng-Italia si è decisamente raffreddata nelle ultime settimane.