APKPure, uno dei più noti store alternativi per applicazioni Android, è stato recentemente bloccato in Italia su disposizione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Il provvedimento, attuato tramite blocco DNS, sta progressivamente entrando in vigore presso i vari operatori di rete nazionali, impedendo l’accesso al sito web dello store da parte degli utenti italiani.
APKPure si è affermato negli anni come una delle principali piattaforme per il download di applicazioni Android al di fuori del Google Play Store ufficiale. Lo store consente di scaricare gli APK (Android Package Kit) di numerose app gratuite e shareware, presentandosi come un’alternativa per dispositivi privi dei servizi Google o per accedere ad applicazioni non disponibili in determinate aree geografiche.
APKPure è stato appena bloccato in Italia
L’intervento dell’ADM ha colto di sorpresa molti utenti, considerando che APKPure è pensato per ospitare applicazioni legittime e non modificate. Sebbene manchino al momento comunicazioni ufficiali sulle motivazioni del provvedimento, si può facilmente ipotizzare che il blocco possa essere legato alla presenza sullo store di app che consentono l’accesso a servizi di scommesse non autorizzati in Italia.
Questa spiegazione convince solo parzialmente, anche perché i principali motori di ricerca e altre piattaforme online permettono probabilmente di raggiungere gli stessi siti di scommesse illegali di cui è accusato APKPure, senza per questo essere stati oggetto di analoghe misure restrittive da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’ADM, ente pubblico sottoposto al controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha tra i suoi compiti istituzionali la regolamentazione del settore dei giochi e delle scommesse, oltre al contrasto delle attività illecite in questo ambito. Tuttavia, il blocco dello store sembra una pena non proporzionale rispetto agli obiettivi perseguiti.
APKPure è stato sottoposto al blocco via DNS, una restrizione facilmente aggirabile dagli utenti più esperti. Modificando le impostazioni di rete del proprio dispositivo per utilizzare server DNS alternativi o ricorrendo a una VPN, è infatti possibile continuare ad accedere allo store nonostante le restrizioni imposte. In ogni caso, se non adeguatamente motivati e circoscritti, interventi di questo tipo possono creare precedenti per limitazioni più estese della libertà di accesso ai contenuti online. Al momento le parti coinvolte non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda: il team alla base dello store potrebbe essere chiamato in causa per fornire chiarimenti sulle eventuali app problematiche presenti sulla piattaforma, nella speranza di tornare operativo nello Stivale.